Tra i grandi atenei le tre raggiungono i punteggi più alti, mentre Camerino è in testa tra i piccoli: ecco le eccellenze delle università italiane.

Il Censis ha pubblicato l’edizione 2022-2023 della classifica delle migliori università italiane, creata dall’Istituto ventidue anni fa per fornire orientamenti alle scelte di tutti gli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. L’analisi include atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni. La graduatoria prende in esame la valutazione delle strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione, la capacità di comunicazione 2.0 e l’occupabilità.

Migliori università italiane 2022: primeggiano Bologna e Pavia

Complessivamente, le classifiche stilate dal Censis sono 69 ma la principale resta quella dei mega atenei statali con oltre 40.000 iscritti. In questa graduatoria, la prima posizione è occupata dall’Università di Bologna con un punteggio di 89,8. L’Alma Mater è controcorrente rispetto alla media con un lusinghiero +4% di matricole. Seguono al secondo e terzo posto l’Università di Padova e La Sapienza di Roma con i punteggi di 88,0 e 86,5. In quarta posizione sale l’Università di Pisa, che con 85,2 punti scalza l’Università di Firenze, facendola retrocede al quinto posto.

Nella classifica dei grandi atenei statali, quelli da 20.000 a 40.000 iscritti, spicca l’Università di Pavia. L’ateneo lombardo raggiunge un punteggio totale di 91,0, superiore a quello dell’Università di Perugia, che retrocede in seconda posizione con 90,8 punti dopo una lunga fase di primato assoluto. Gradino più basso del podio per l’Università della Calabria con un punteggio di 90,3. Quarto posto per l’Università di Venezia Ca’ Foscari (88,7) e quinto per l’Università di Milano Bicocca, che guadagna 13 punti nell’indicatore dei servizi per gli studenti e tocca quota 88,5 punti complessivi.

Studenti all'università
Gli iscritti all’università nel 2022 calano del 2,8%, ma ci sono alcune eccezioni

La classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) è dominata dall’Università di Siena con il punteggio di 96,7. Secondo posto per l’Università di Sassari (96,0) che guadagna una posizione rispetto all’anno scorso e relega alla terza piazza l’Università di Trento, ferma a 94,8. Quarta posizione per Università di Trieste (94,5) che precede l’Università di Udine, quinta con 94,0 punti.

Nella graduatoria dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a primeggiare l’Università di Camerino con un punteggio elevatissimo: 99,5. Secondo posto per l’Università di Macerata, staccata a 87,2 punti. Terza piazza per l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (86,5 punti, +3 posizioni rispetto al 2021) e quarta per l’Università di Cassino, retrocessa di un posto come l’Università della Tuscia (83,0), in quinta posizione.

La classifica dei Politecnici è guidata anche nel 2022 dal Politecnico di Milano (97,0), seguito al secondo posto dal Politecnico di Torino (91,5) e al terzo dallo Iuav di Venezia (90,5). Chiude questa graduatoria il Politecnico di Bari con il punteggio di 87,7.

Quali sono le migliori università italiane? La Bocconi si conferma tra gli atenei non statali

Nella classifica delle università non statali, c’è stabilità tra i grandi atenei, quelli con più di 10.000 iscritti: prima con 92,6 punti l’Università Bocconi, già premiata dal Financial Times per il suo MBA, e seconda l’Università Cattolica (76,2).

Tra i medi atenei (da 5.000 a 10.000 iscritti) primeggia la Luiss (93,2), seguita in seconda posizione dallo Iulm con 80,2 punti. Terzo posto per la Lumsa (80,0) e quarto per l’Università Suor Orsola Benincasa (69,2).

Nella lista dei piccoli atenei (fino a 5.000 iscritti), la Libera Università di Bolzano è prima con il punteggio di 94,6. L’Università di Roma Europea è seconda con 86,8 e la Liuc-Università Cattaneo terza con 83,6.

Il dato più preoccupante che emerge dalla classifica Censis 2022-2023 delle università italiane è il calo delle iscrizioni: le famiglie italiane, piegate dalla crisi, hanno meno disponibilità economiche e gli iscritti sono calati del 2,8%. Il fenomeno delle mancate immatricolazioni interessa, come al solito, soprattutto gli atenei del Sud (-5,1%) che perdono 4.900 studenti su 9.400 studenti in meno complessivi.

Sul portale del Censis è disponibile qui la lista completa con tutti i dati e le classifiche didattiche di lauree biennali (atenei statali e non statali), triennali (atenei statali e non statali) e magistrali a ciclo unico (atenei statali e non statali).

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 25-07-2022


Germania, abbonamento del treno a 9 euro: trasporti economici per un futuro ecosostenibile

A Biella nasce Hello Pet: pazienti e animali si incontrano in ospedale